Woman looking guilty at croissant lying among fruits

Disturbo alimentare ARFID e paura di mangiare

6 aprile, 2024 ,

Il Disturbo evitante restrittivo dell’assunzione di cibo (ARFID, acronimo di Avoidant Restrictive Food Intake Disorder) è un disturbo alimentare recentemente riconosciuto nella quinta edizione del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5). Si tratta a tutti gli effetti di un disturbo alimentare come l’anoressia o la bulimia, ma si differenzia da questi ultimi in quanto le persone affette da ARFID non manifestano dismorfia corporea o paura di ingrassare.

Questo disturbo alimentare presenta i seguenti tre criteri:

  • Mancanza di interesse per il cibo: le persone spesso dimenticano di mangiare, il cibo non dà loro piacere e si saziano rapidamente.
  • Evitamento sensoriale: le persone sono ipersensibili ai sapori, alla consistenza, all’aspetto, alla temperatura e agli odori degli alimenti.
  • Paura delle conseguenze negative: le persone hanno paura di mangiare determinati alimenti, spesso perché hanno avuto un’esperienza negativa con essi in passato, ad esempio soffocamento, una reazione allergica o sintomi digestivi.

Ciascuna di queste manifestazioni si autoalimenta creando un circolo vizioso:

  • Se si continua a mangiare poco si ha una conseguente riduzione dell’appetito
  • Quando si adotta un’alimentazione poco varia ci si può stancare di mangiare sempre gli stessi cibi, con la conseguenza che si ha ancora meno voglia di mangiare
  • Quando si ha paura di mangiare, più si evita di assumere cibo e più esso diventa spaventoso, perché non si è più esposti a esperienze positive con il cibo

L’ARFID è definito nel DSM-5 come una persistente incapacità di soddisfare un adeguato fabbisogno nutrizionale o energetico, correlata ad almeno uno dei seguenti fattori:

  • Perdita di peso o crescita inadeguata
  • Carenze nutrizionali significative
  • Dipendenza dall’alimentazione enterale o da integratori nutrizionali (ad esempio, frullati di proteine) per garantire apporti adeguati
  • Disturbi del funzionamento psicosociale, come l’incapacità di mangiare con gli altri

Mangiare poco può fare sentire sazi rapidamente, anche se non si assumono abbastanza nutrienti. Può anche far sentire troppo pieni quando si mangia una quantità adeguata di cibo, perché la capacità dello stomaco diminuisce con la restrizione alimentare cronica. Infine, stare troppo a lungo senza mangiare o non avere un programma regolare di pasti e spuntini può attenuare i segnali di fame e farci credere di non avere fame.

A lungo termine, un’assunzione insufficiente di cibo può avere gravi conseguenze per la salute, tra cui riduzione della frequenza cardiaca, perdita di peso e di massa muscolare, carenze nutrizionali, osteoporosi, assenza di mestruazioni, ansia, irritabilità, depressione, problemi di concentrazione e isolamento sociale. 

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Autori

Kathryn Adel
Kathryn è titolare di una laurea in kinesiologia e una in alimentazione, e di un master in alimentazione sportiva. È membro dell’OPDQ e dell’Academy of Nutrition and Dietetics. Atleta di mezzofondo, ha corso per la squadra olimpica di Montréal e il Rouge et Or. Kathryn è specializzata in alimentazione sportiva, perdita di peso, diabete, salute cardiovascolare e gastrointestinale. Kathryn ha molta esperienza con l'approccio FODMAP e ha completato la certificazione dell'Università Monash.

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